Figlia d’arte – in tutti i sensi. I primi ricordi di Aghnessa “Asya” Rotella, presidente del Mimmo Rotella Institute, sono gli “schizzi” del padre Mimmo, uno dei più grandi pittori del dopoguerra in Italia. Il ruolo di curatrice d’arte, pertanto, oltre che spinto dalla passione, è venuto naturalmente come un dovere familiare, per dare un ordine e un senso alla copiosa produzione del’artista divenuto famoso nel mondo per la tecnica decollage. Dal 2012, Asya ha curato e organizzato eventi ed esposizioni del Mimmo Rotella Institute, che si sono svolte in tutto il mondo – una delle ultime è avvenuta proprio quest’anno a New York, nella prestigiosa Gladstone Gallery, per la quale Asya ha selezionato alcune delle prime opere di Mimmo Rotella.
Ma per chi mastica arte, New York non è una semplice meta di passaggio, ma un obiettivo di lungo termine. Ed è così che Asya Rotella, negli ultimi mesi, ha messo giù le basi per il grande salto. Dalla sua Milano, ha selezionato un pool di opere di artisti europei e, tramite l’Alessandro Berni Gallery, Asya ha curato gli eventi City Bites I, II and III, che si sono svolti presso l’elegante spazio “Italian Green Design” nel cuore del quartiere Chelsea, ovvero il centro dell’arte mondiale. L’acume con cui Asya Rotella ha messo vicini artisti di livello mondiale come Cattelan e Accardi con altri emergenti non è passato inosservato e le esibizioni hanno ricevuto applausi dalla critica newyorkese.
Non solo lodi, ma anche nuove prospettive. New York è una realtà che non ha paura di scommettere velocemente su chi dimostra di voler e saper fare. Ed è così che proprio l’Alessandro Berni Gallery ha proposto una collaborazione di lungo termine ad Asya Rotella, che quindi coprirà un ruolo primario nel curatorial board di prestigiosi eventi, come Clio Art Fair, la principale mostra indipendente nel panorama newyorkese. Non solo: ha espresso interesse a collaborare con Asya Rotella anche Ludovica Capobianco, una curatrice italiana che si è affermata negli ultimi anni negli USA grazie ad eventi che hanno riscosso un gran successo – su tutti “It occurs to me that I’m America” presso il consolato Italiano a NY e “Cultural Programme” nel trendy environment del Surf Lodge di Montauk. Cosa bolle nella pentola delle due curatrici è difficile capirlo visto la volontà di mantenere segreti progetti futuri. Asya ha anticipato che proporrà nel panorama newyorkese il pittore italiano Marco Pariani, artista ambitissimo dai collezionisti europei. Non ci resta che aspettare e… ammirare!
