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Le “orrende” torte di Katherine Dey che hanno folgorato New York

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Luglio 20 2016

Di Mariagrazia De Luca

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Mangereste mai una torta alla crema a forma di scarafaggio? Affondereste mai il vostro coltello in una che invece ha l’aspetto di un neonato o di un ratto morto, con tanto di budella di fuori? Ci vuole certamente del fegato per mangiare una delle torte dell’artista newyorkese Katherine Dey. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: le torte a forma di parti del corpo umano, di insetti, o di altri animali hanno un aspetto iperrealistico e spaventoso, ma sono buonissime! Inoltre, Katherine non è una dilettante: dietro al suo lavoro di pasticcera c’è un’attenta ricerca scientifica, i dettagli sono curatissimi così come la scelta di ogni ingrediente. Tutto contribuisce al sorprendente risultato finale: torte dal sapore delizioso e dall’aspetto talmente realistico che vi sembreranno “vive”!

Katherine Dey è un’artista-scienziata!

L’artista, che vive con la famiglia in una piccola fattoria nelle campagne di New York, si è prima di tutto laureata alla School of Design for Illustration di Rhode Island. Dopo la laurea, si è trasferita nel Texas, a Dallas, dove ha lavorato per un periodo di tempo per Hanson Robotics, una compagnia che crea umanoidi e robots. Ha successivamente sentito l’esigenza di approfondire gli studi scientifici, e si è laureata in infermeristica. Ha da sempre avuto una passione per le torte, ma non certo le classiche e monotone torte che siamo abituati a comprare nelle pasticcerie. Le sue sono uniche al mondo, delle vere e proprie opere d’arte! Negli ultimi anni, Katherine si è dedicata sempre di più all’arte della pasticceria, creando torte prelibatissime e grottesche!

Questa settimana, cari lettori di Il mio viaggio a New York, abbiamo avuto l’onore di incontrare Katherine e toglierci curiosità riguardanti la sua originalissima arte. E, proprio durante la nostra intervista, lei sta finendo di preparare una torta a forma di bulbo oculare.

In che modo la tua carriera come infermiera ha influenzato la tua arte?

Katherine: Amo tantissimo la scienza e lavorare con le persone. Ma amo profondamente anche l’arte: non posso rinunciare né all’una, né all’altra. Ho preso innanzitutto il mio diploma come infermiera e poi ho iniziato a lavorare in ospedale. D’altronde il mio lavoro come infermiera mi permette di non preoccuparmi della questione economica, quando invece mi dedico alla mia arte.

E’ putroppo una triste realtà: l’arte non sempre permette di pagare le bollette.

Katherine: Esatto. E credo che questa sia stata una delle ragioni per le quali ho deciso di studiare infermeristica. D’altro canto, questi studi scientifici, mi hanno permesso di fare importanti esperienze, di imparare tanto…

Le tue opere d’arte sono indubbiamente super dettagliate. Sto pensando ad esempio alla torta a forma di cervello umano, o quella del bambino che dorme. Sono “iperrealistiche” e niente è lasciato al caso. Dietro la loro preparazione sembra esserci una ricerca puntigliosa, che permette alla tua arte di essere così “d’effetto”, quasi scioccante.

Katherine: Ho frequentato molte classi di anatomia sia per conseguire il mio diploma come infermiera, che per quello artistico. Semplicemente, trovo l’anatomia così affascinante. Conoscerla aiuta tantissimo nel momento in cui si sta lavorando sulla forma di una torta.

 

Come è iniziata la tua passione per le torte?

Katherine: Sin da bambina, ho sempre preparato torte per eventi familiari. Amo cucinare, lo trovo così rilassante. E’ però solo da un paio d’anni che ho iniziato a fare sculture con le torte. La prima è stata una torta a forma di fungo, in occasione di una festa organizzata dal mio “mushroom club”.  Mi sono divertita un mondo, e da quel momento ho iniziato a preparare altre torte cercando di migliorare la mia tecnica. Uso spesso lo zucchero, un materiale con il quale non è facile lavorare.

Quali ingredienti usi per le tue torte oltre lo zucchero? Rivelami alcuni dei tuoi segreti.

Katherine: Sperimento molto. Per fare gli occhi uso ingredienti come la gelatina. Ho lavorato  a lungo su una crema pasticcera che potesse essere appropriata per la mia torta a forma di scarafaggio. Sto cercando di imparare sempre nuove tecniche, per far sembrare reali le cose che rappresento, come ad esempio l’iris o la cornea degli occhi.

Sono sicura che le tue torte sono squisite! Hai mai pensato di aprire la tua propria pasticceria?

Katherine: Assolutamente! Mi sento ormai pronta per mostrare le mie torte in giro per gli Stati Uniti, e per aprire il mio proprio negozio.

Come scegli i tuoi soggetti?

Katherine: Sono tante le cose che mi inspirano, sul lavoro, ma anche in altre situazioni. A volte mi guardo in giro e vedo qualcosa e d’istinto penso: “Sì, di quella cosa dovrei proprio farne una torta!”

Tu vivi Upstate, nelle campagne di New York. Vieni spesso in “the city”?

Katherine: Trascorro la maggiorparte del mio tempo qui in campagna. Ma il 18 agosto verrò a New York e sarà per me la prima volta in cui mostrerò le mie torte in publico. Sono così eccitata! Ho in mente di farne otto, che dovrò poi mettere, una volta congelate, in diversi contenitori, per trasportarle fino al luogo dell’esposizione. Spero che arrivino integre!

La torta è un’opera d’arte interessante: non è un quadro o una statua, il cui destino è la conservazione in un museo, spesso per molti anni, anche per secoli. Non è una canzone che può essere riprodotta all’infinito. Il destino di una torta è quello di essere mangiata, di essere consumata. Quindi, una montagna di lavoro per creare la tua opera d’arte… di cui i presenti faranno alla fine una bella scorpacciata. Cosa si prova a veder la propria opera d’arte “mangiata dagli spettatori”?

Katherine: Sicuramente il tutto è un processo terapeutico: stare ore ed ore a preparare una torta, renderla perfetta e vedere poi persone che la tagliano, la mangiano e in un certo modo la distruggono. Non è divertente?

Katherine, tu sei un’artista versatile che sperimenta con tante tecniche differenti. Di cosa ti occupi, al di là della pasticceria?

Katherine: Mi occupo di effetti speciali del make up, creando protesi di silicone da applicare sul corpo. D’altronde, lavorare come infermiera, mi ha dato la possiblilità di avere a che fare con ferite, malattie, etc.  Mi interesso anche del body painting, che mi ha aiutato a capire meglio l’anatomia. Quando ho iniziato a studiare anatomia, avevo difficoltà a comprendere la struttura dei muscoli. Non appena ho inziato a disegnarli, tutto è sembrato meno complicato e, soprattutto, divertente.

Mi dedico spesso alla pittura, faccio ritratti, sculture sia di adulti che di bambini. Mia figlia è spesso un soggetto delle mie sculture e disegni. Mi piace variare, per mantenere sempre viva la creatività.

Ho visto nella tua pagina facebook foto di tuo marito con “special effects” sul volto: delle profonde e sanguinanti ferite piene di pus. Oppure una torta con la forma della sua testa mozzata, galleggiante nel sangue (per caso qualche tipo di sciroppo alle ciliege?). Mi sbaglio, o tuo marito è spesso il tuo modello?

Katherine: Mio marito è sempre il mio modello principale.

Devo ammettere che trovo la tua arte affascinante, geniale ma anche scioccante e inquietante.

Katherine: Secondo me l’arte dovrebbe svolgere la funzione di svegliarci, di scuoterci. Le recenzioni che le persone mi fanno su internet sono a volte buone a volte sono delle critiche. C’è chi ama e a chi non piacciono le mie opere d’arte. E penso che questa varietà di risposte da parte della gente, renda la mia arte, alla fine, di successo.

Katherine, mangeremo le tue torte alla fine dell’esibizione del 18 agosto a Brooklyn?

Katherine: Certamente. Altrimenti ti immagini quanto spreco di buonissime torte ci sarebbe quel giorno?

Katherine esibirà per la prima volta le sue torte il 18 agosto a Brooklyn. L’evento è organizzato da RAW, “un’organizzazione indipendente per artisti fondata da artisti”.

Giovedì, 18 Agosto, 7:oopm al Warsaw (261 Driggs Ave, Brooklyn, NY). Mi raccomando, segnatevelo sull’agenda!

Per info sull’evento: http://www.rawartists.org/letthemeatcake

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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