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Il Fanelli Cafe è uno storico locale di New York, considerato il secondo locale enogastronomico più antico della città, aperto al 94 di Prince Street dal 1847.

Ma scopriamolo insieme!

All’interno del Fanelli’s Cafe

Entrare da Fanelli’s al numero 94 di Prince Street, all’angolo con Mercer Street, è sempre una bella sorpresa. Il richiamo è l’insegna. Rossa. In un angolo di strada.

Appena si arriva sul posto domina un vecchio portone in legno e vetro. Ancora legno all’interno,  con una boiserie tutto intorno le pareti. Tutto è molto scuro, con specchi vissuti, vecchi quadri e un soffitto dorato. Tutto sembra portare indietro nel tempo, fascino autentico della storia è palpabile.

L’idea è quella di ritrovarsi in un luogo frequentato da vecchi pugili, in cui le donne non erano ben accette. Fotografie in bianco e nero, ormai ingiallite, ritraggono maschi d’epoca mentre indossano guantoni e mutande quasi ascellari, impettiti e orgogliosi, rigorosamente in posa. Ci sono scatti autografati, e tavoli con tovaglie a quadretti bianche e rosse vecchie sedie e sgabelli e pavimento pieno di crepe. Bottiglie di gin, di whiskey, di liquori di ogni tipo. E poi caraffe, salse, liste del menu, profumo di caffè. Un angolo di mondo fuori dal mondo. Non ci sono stagioni lì dentro. Non ci sono differenze. Al bancone del bar puoi mangiare, bere, parlare, conoscere, sorridere, tacere o scrivere al pc.

La storia di Fanelli’s

La struttura che ospita il Fanelli’s risale al 1847. Fino al 1863 è stato un negozio di alimentari. Dopo varie vicissitudini, e diversi passaggi di proprietà, Nel 1922 è stato acquistato da Michael Fanelli, che lo ha ribattezzato Fanelli’s Café. Nel 1982 il locale cominciò a passare di mano e a cambiare gestori ma il nome di Fanelli è rimasto. Tra il 1920 e il 1933, durante il proibizionismo, funzionò come speakeasy. Le donne, al piano superiore, facevano la spesa, ma nel seminterrato si faceva contrabbando. Il Fanelli’s è diventato taverna soltanto nel 1963, ma le sue radici di drogheria lo fanno ritenere come la seconda più antica fabbrica di cibo e bevande di New York. 

Il locale di Soho è stato anche ritrovo della comunità di artisti all’epoca della Beat Generation. L’artista Chuck Close, pittore iperrealista le cui opere sono esposte al Moma e al Met, ne era un habitué. Così come il campione di boxe Rocky Graziano, di origini italiane, considerato uno dei più grandi di ogni tempo. Ma al Fanelli’s ci andava spesso anche il cantautore da Nobel Bob Dylan.