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Partiamo da un concetto semplice semplice: se amate i graffiti, dovete andare a Bushwick. Subito.
Un viaggio nel viaggio per tutti gli amanti della Grande Mela.
Prima ancora di saltare fuori dalla metropolitana, iniziate a lucidare la lente del vostro telefono cellulare (meglio ancora se l’obiettivo della vostra reflex!) perché avrà davvero il suo bel da fare quaggiù.
Imboccate Wyckoff Avenue in direzione Troutman Street e perdetevi tra le mille diverse espressioni artistiche che residenti e semplici frequentatori hanno regalato a questo folle quartiere.
Un tempo sede di vecchie fabbriche, molte delle quali oggi dismesse, oggi cuore pulsante del talento e dell’estro newyorkese.Â
Troutman Street, in particolare, è un capolavoro di colori e visioni. I murales sono giganteschi e ricoprono intere facciate di palazzi. Vi capiterà di percorrerla avanti e indietro almeno una decina di volte. Eppure non basterà , ne vorrete ancora. E ad ogni passaggio scorgerete qualcosa in più, un dettaglio o un’enorme saracinesca che un attimo prima dovevano esservi sfuggite
Meraviglie urbane.
E non mancano i messaggi forti, a sfondo politico o sociale. Non solo arte dell’estetica, ma voglia di far sentire la propria voce. E di cambiare le cose.Â
E che dire della girandola di volti? Vi capiterà di imbattervi in personaggi di ogni genere. Artisti di strada o semplici cittadini del mondo in cerca di un attimo di relax, tra una birra ghiacciata (rigorosamente artigianale!) e qualche chicca da mandar giù per l’aperitivo.
Lasciate a casa qualunque brandello di timidezza e tuffatevi: ne verranno fuori le chiacchierate più assurde ed interessanti di una vita intera!
Tra i posti da scegliere, The Rookery, proprio su Troutman Street. Il bancone è da urlo, la selezione di birre è infinita e l’hamburger è tra i migliori che mi siano mai capitati tra le mani. Il tutto a prezzi relativamente contenuti e con un delizioso giardinetto esterno.
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In alternativa, più blasonato e senz’altro più caro, il Sea Wolf, proprio all’angolo tra Wyckoff e Troutman. Si mangia divinamente (sia carne che pesce), il locale è molto bello, dispone di ampi spazi sia al chiuso che all’aperto ed i cocktail sono buonissimi. Unica nota dolente: il conto. Ed il personale super indaffarato non sempre gentilissimo.
Una volta tornati a Manhattan (nonostante si stia parlando di Manhattan, ragazzi!), vi sembrerà di aver rimesso piede sul pianeta Terra.
Perché, come racconta l’ennesima opera d’arte della zona, Bushwick è una sorta di “altrove”. E vi resterà nella testa per un bel po’.
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Journalist, Writer, NY Urban Explorer
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