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Da quel momento in poi, il viaggio a New York, diventa magia

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Novembre 26 2014

Perché poi… sono sicuro: e’ successo a tutti. Si spunta a Manhattan, per la prima volta, e un’energia particolare ci rapisce. . Una sensazione rara, come entrare in una terra irreale, impensabile, che non poteva esistere. Ma non è solo questo. E’ che Manhattan rappresenta, in fondo, tutto ciò che vogliamo. La libertà, la possibilità del mondo nuovo. E non è cosa da poco: essere come sei. Sembra facile, ma non lo è. E invece New York te lo dice: sii te stesso. Non a caso tutte le rivoluzioni musicali, anche quando sono nate altrove, in questa metropoli accesa sono diventate mito e favola. Pensate al Jazz, o adesso l’Hip Hop.


New York è arte di strada, è la strada che ti parla, è la forza di un sogno che viene da lontano. E va lontano. Sono i suoi mille ristoranti, le donne che passeggiano tra le vetrine della Fifth Avenue. Audrey Hepburn che osserva Tiffany mentre fa colazione, la gonna svolazzante di Marilyn Monroe. Woody Allen e le sue nevrosi, Spike Lee e la città cattiva. Il Central Park e i colori, l’abbraccio dell’inverno con le musiche di Natale. E’ ritrovarsi a Brooklyn, tra amici, mangiare un bagel. Sono le sue acque immobili, la nostalgia di casa dei migranti che vivono nel Queens. New York è il genio ribelle di Basquiat, la follia pop di Andy Warlhol. Lady Gaga e le sue trasgressioni. Wall Street e l’avidità, Cipriani e l’eleganza, ma anche i tanti posticini unici del Village dove mangiare a poco prezzo. New York è la terra che attrae tutti con la promessa di libertà, per l’energia con cui ti spinge a vivere la tua vita. Non sopravvivere. E’ l’aragosta del Maine e l’hamburger consumato di fretta per strada. Correndo da un sogno all’ altro. Sono le mille storie di mafiosi italoamericani, di omicidi rimasti nella memoria, come John Lennon e Malcom X. Sono la Beat Generation, ma anche gli anni del crimine. Sono il Grande Gatsby, e i ripetuti crolli di Wall Street. Puoi anche tentare di abbatterla questa città , ma risorge sempre. Perché ne abbiamo bisogno.


E poi è bella Manhattan. In alcuni suoi scorci mette i brividi, e mette i brividi anche di notte, quando i grattacieli illuminati trasformano ogni notte in una serata speciale. Non esistono posti così. Simili, ma non uguali. Me lo sono chiesto spesso: quale pazzia ha partorito un posto del genere. Ma è facile rispondere. Come sarebbe vivere senza un sogno? Non esisterebbe vita. E così questa città nasce per ricordarci che un giorno forse la raggiungeremo. E saremo felici. Saremo noi. Apriremo la finestra di notte e troveremo Manhattan,e improvvisamente tutta la forza della metropoli, con i suoi rumori e le sue luci, entrerà dentro di noi. Allora diremo una unica sola frase. E quella frase sarà: Ne è valsa la pena. Ne è valsa proprio la pena.

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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