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I segreti di Wasghinton Square Park

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Maggio 11 2015

1) Un antico cimitero

Ora è bellissimo, ma un tempo questo parco era una fosse comune, e si calcola che oltre 20mila cadaveri (o meglio le loro ossa) sono nascoste sottoterra. Ci riferiamo al periodo che va dal 1797 al 1825, e venivano tumulati sopratuttto indigenti, o persone ignote, con picchi durante le grandi epidemie di febbre gialla. 

2) L’albero degli impiccati

Nel parco c’è l’albero degli impiccati, Hangman’s Elm. Anche se gli storici sono concordi nel sostenere che questa dell’impiccagione fosse un mito, nel senso che nessuno fu impiccato a questo albero, la leggenda è ancora presente nei racconti dei newyorkesi. Secondo gli esperti si tratta comunque dell’albero piu’ vecchio di New York. Con oltre trecento anni di vita. Vale la pena darci un’occhiata. C’è una targa per riconoscerlo.

3) La statua di Garibaldi

Datata 1888, la statua venne costruita qualche anno dopo la morte di Garibaldi, opera dello scultore Giovanni Turini, che ha anche scolpito la statua di Giuseppe Mazzini che si trova nel Central Park. Niente di eccezionale, la statua passa inosservata, ma c’è, e può essere un motivo di orgoglio per gli italiani.

4) L’arco di George Wasghinton

Inaugurato nel 1892, per celebrare i cento anni dell’inizio della presidenza di George Wasghinton.  E’ altro 23 metri, ed è un’imitazione dell’Arco di Trionfo di Parigi. Negli anni ’80 venne recuperato, dopo essere stato imbrattato da graffiti e scritte, come si vede chiaramente nell’ultima foto dell’articolo.

5) Fontana centrale

Non ha un particolare valore artistico, è stata costruita nel 1960, però d’estate gli studenti della NYU, tra concerti e chiacchierate all’aperto, amano mettere i piedi nell’acqua, e rinfrescarsi in questa fontana.

6) Un tempo ci passavano le auto

Guardate quanto era brutto negli anni ’50, poi grazie all’attivismo di alcuni residenti, e soprattutto grazie alla figura dell’urbanista Jane Jacobs,  riuscirono a rendere questo parco pedonale nell’agosto del 1959, sconfiggendo il grande pianificatore Robert Moses che invece voleva distruggerlo per allungare la Fifth Avenue. 

6) Case signorili “in stile greco”

Sul lato nord del parco troverete queste case signorili, in stile greco (vedete le colonne?). E’ inutile dire che sono un’attrazione storica di grande valore. Innanzitutto perché furono costruite tanto tempo fa, negli anni ’40 dell’800. Poi perché qui visse un grande artista americano, Edward Hopper. Mentre al numero 11 è stato girato il film “Io sono leggenda“, con  Will Smith (foto sotto).

7) La repubblica dell’ Utopia di Duchamp

Il 23 gennaio 1917 Marcel Duchamp e altri amici entrarono all’interno dell’arco, usarono le scale e arrivarono in cima ( teoricamente si può salire sull’arco e c’è una terrazza), qui dichiararono la repubblica indipendente di Wasghinton Square, chiamata “Nuova Boemia”, accesero le lanterne giapponesi e lanciarono pallocini. La cosa durò molto poco, e non ci documenti fotografici. C’è però questo disegno.

8) Brown Building e il tragico incendio

Tra le tragedie piu’ tristi di New York c’è l’incendio il 25 marzo 1911, in cui morirono 123 operaie e 23 uomini. E’ stata la piu’ grande tragedia della New York industriale,  ed è uno degli eventi commemorati durante la giornata della Donna. L’edificio il Brown Building è ancora là, ora appartiene all New York University. La tragedia avvenne agli ultimi piani, che poi furono ristrutturati. Ci sono delle targhe commemorative, lasciate una mimosa o un fiore se vi va.

9) La porta segreta dell’arco

Non tutti lo sanno, ma c’è una porta segreta che porta in cima alla terrazza dell’arco. In alcune occasioni particolari  si ammettono visitatori.

E questa è la vista dalla terrazza segreta!

10) Negli anni ’70 e ’80 meglio non entrare

Tutti i parchi di New York sono stati recuperati negli ultimi 25 anni, ma negli anni ’70 e ’80 erano luoghi da non frequentare, dominati da delinquenza e tossicodipendenti. Certo non voglio negare che avessero un loro fascino, metropolitano e disperato, ma difficilmente si poteva metter piede qui. Ho cercato una foto che potesse esprimere questa disperazione metropolitana, e ho trovata questa. Vi lascio qui un articolo del New York Times su come hanno sconfitto gli spacciatori in quegli anni.

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

Scopri i segreti di New York con Piero Armenti: viaggi, storie e avventure nella Grande Mela. Seguimi su Facebook, Instagram, e YouTube per non perderti nulla!

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