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Il fantastico mondo del Greenwich Village

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Marzo 11 2016

 

di Mariagrazia De Luca 

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Siedo su una panchina del piccolo parco Christopher Park, localizzato tra 4th Street e Christopher Street. E’ una bellissima giornata di primavera, piacevolmente calda, e New York sembra essersi risvegliata da un lungo letargo. Non è stato un inverno freddo questo che è appena trascorso, ma ora che le temperature primaverili invogliano i newyorkesi a uscire fuori di casa, le strade si riempiono della più variegata gente. Potrei stare qui seduta ore, senza annoiarmi. Sono nel cuore del Greenwich Village, circondata dai locali jazz più celebri del pianeta, a chiedermi: dove stavano qualche settimana fa tutte queste persone? Non c’è una nazionalità che non sia rappresentata in questa piazza, e tra queste poche strade che si intersecano nel downtown Manhattan. Accanto a me, sulla panchina dove siedo, ci sono due statue di donne. E davanti a loro, due statue rappresentanti uomini. Sono le sculture della Gay Liberation. Questa piccola piazza, infatti, ha un significato profondo per la uguaglianza dei diritti sessuali. Respiro e penso, che bella la primavera a New York! Non che d’inverno, tutta bianca, la città sia meno affascinante, ma ora che i suoi abitanti, e visitatori, camminano per le brulicanti strade, riempiendole di colori, accenti diversi, storie che a volte arrivano da lontano, ecco che, si sente una energia incredibile.

Dove: tra Christopher Street, Grove Street e West 4 Street

Un tuffo nella musica!

Camminando pochi metri lungo 4th Street verso East, si arriva a Bleecker Street Records. Questo è un mondo incredibile per gli amanti di vinili, cds, poster di rockstar, spillette da collezione di band degli anni ’70 e ’80 e supereroi. Sono rimasta letteralmente a bocca aperta, una volta varcata la soglia di Bleeker Street Records. Un negozio immenso, pieno zeppo di vinili negli scaffali e appesi ai muri, cds nuovi e cds di seconda mano. In un’epoca dove lo shopping online della musica sembra aver preso il sopravvento, ecco che questo negozio sembra andare controcorrente. “E’ un business coraggioso”, ho detto al commesso che mi ha accolto. “Abbiamo aperto 3 anni fa, e le cose vanno piuttosto bene…”. Pensavo fosse più antico questo negozio di dischi che sa di New York ribelle. Mi rincuora il fatto che ci siano ancora tanti acquirenti di vinili e cds, ed è divertente fermarsi ad ascoltare le conversazioni tra la gente che cammina tra gli scaffali del negozio. Ogni vinile ricorda una storia, un aneddoto. Riconosco l’album dei Black Sabbath, Master of Reality, e mi viene in mente mio padre. Lui, come tanti italiani nati negli anni ‘60   ritroverebbe qui tante reliquie dei suoi tempi. Definitivamente, Bleecker Street Records è un tuffo nella storia della musica. Un poster gigante dei Ramones all’entrata, e al piano di sotto, immancabile l’iconica foto di Abbay Road.

Dove: 188 West 4th Street

Il caffè più antico (e buono ) di Manhattan!

Non lontano da Christopher Park, c’è uno dei caffè più buoni e antichi di Manhattan. Caffè Reggio, aperto dal lontano 1927. Sembra che sia stato uno dei primi caffè a servire l’autentico Cappuccino in tutti gli Stati Uniti. Sicuramente la macchina dell’espresso è la più antica che potete trovare nella Grande Mela: risale al 1902. E’ un locale piccolino, situato tra Washington Square Park e New York City University. Una sosta al Caffè Reggio è obbligatoria, durante una delle vostre esplorazioni del Greenwich Village. Ordinate un “Original Cappuccino”. Attaccati alle pareti ci sono quadri antichi caravaggeschi e nel bar è conservata una panchina che fu di proprietà dell’illustre famiglia Medici. Il caffè organizza “poetry nights” e per gli amanti di cinema potrebbe essere interessante sapere che nel 2013 qui è stata girata una scena del film Llewyn Davis.

Dove: 119 Macdougal Street

La quintessenza della pizza newyorkese

Definita la quintessenza della pizza di New York, quella di Joe’s Pizza, è una delle più autentiche esperienza culinarie che potete avere nella Grande Mela. Situata nel Greenwich Village, al numero 7 di Carmine Street, è una pizzeria che ha aperto i battenti all’incirca 40 anni fa. Questo è abbastanza inusuale a New York, infatti sembra che statisticamente i ristoranti aprano e chiudano in continuazione e che la durata media di un’attività sia di circa un anno. Invece il fondatore di Joe’s Pizza, Joe Pozzuoli, e’ da 40 anni che manda avanti la sua pizzeria. Joe emigrò da Napoli negli Stati Uniti molti anni fa, e la sua pizza continua ad avere ingredienti semplici ma il sapore unico, tutto partenopeo. Chiude molto tardi (la potete trovare aperta anche alle 5.00 a.m.), che ne dite di farci un salto dopo il vostro concerto in uno dei tanti Jazz Club, per uno spuntino mattutino? Sarà come sentirsi a casa. Joe Pozzuoli ha all’incirca 80 anni… e la sua pizza a questo punto e’ da considerarsi immortale! QG magazine l’ha definita una delle 25 migliori pizze del pianeta.

Dove: 7 Carmine Street

Ascoltare jazz divertendosi al Fat Cat

 

Da Fat Cat, perfetto per i piu’ giovani. Dove giocare a biliardo e ping pong ascoltando musica Jazz.

Posted by Il mio viaggio a New York on Friday, March 11, 2016

 

Il Fat Cat Jazz Club e’ sicuramente uno dei miei posti del cuore di New York. Ogni sera c’è musica dal vivo, e i musicisti sono lì a suonare per voi, mentre magari voi siete alle prese con una partita di biliardo. Siete tutti concentrati a tirare la pallina nella buca, mentre al vostro lato grandi nomi o meno famosi musicisti, vi lanciano assoli di sax o batteria elettrizzanti. Si paga solo 3 dollari all’entrata, e i giochi si pagano a parte, ma i prezzi sono abbordabilissimi. I drink sono anche poco costosi, e vale la pena provare la Margarita fatta con un liquore orientale, una specie di sakè. E’ pieno di giovani, il clima e’ informale, e potete portare sia amici che amano il jazz che altri che preferiscono altri generi. Divertimento assicurato.

Dove: 75 Christopher Street

Dalla mia postazione privilegiata di Christopher Park vedo la città in movimento. Non mi serve camminare molto, ma solo osservare. La mia mente vola di qua e di là, i volti delle persone lasciano fantasticare, si va lontano, lontano…

E’ finalmente primavera a New York!

 

 

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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