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Il primo computer al mondo era italiano. Ora è in mostra a New York

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Novembre 11 2015

Innanzitutto una premessa. Maria Teresa Cometto è una giornalista che vive a New York. Che stimo e mi incuriosisce. Racconta una New York poco nota. Ma questa cosa ve la devo spiegare meglio. Parto dall’inizio. Un anno fa comprai Tech and the City. Una sua guida particolare  che svelava un aspetto della Big Apple poco noto, una cartografia della New York  tecnologica, fucina di nuove start-up capaci di contendere il primato alla Silicon Valley.

Non sono un amante della tecnologia, ma nel suo racconto c’era tutto il sapore di una sfida. Una sfida alla California. E la cosa aveva il fascino antico del duello. Tra i due miti dell’America. La California e New York. Non credo, occhio e croce, che ci sia stato il sorpasso. La Silicon Valley è sempre la Silicon Valley. Ma New York è  New York. Due mondi distinti.

Qualche giorno fa mi Maria Teresa mi scrive su Facebook riguardo una nuova esibizione presso l’Istituto Italiano di Cultura. “Make in Italy: 50 anni di innovazioni italiane in mostra a New York“. Una mostra, curata da lei, che si terrà dal 13 novembre fino al 25 novembre.

Mi è arrivato anche un bel comunicato stampa  e cerco di sintetizzarlo così. Se ora potete leggere quello che scrivo è perché in Italia Adriano Olivetti inventò il primo computer, il P101 (nella foto), a metà degli anni ’60. Tra l’altro lo presentò proprio a New York durante la Fiera Universale del 1964-65 (quella il cui simbolo è l’Unisfera che si trova nel Queens). Per il P101 si tratta, dunque, di un ritorno a casa. Ma non è tutto. E’ stato Federico Faggin, nel 1971, ad inventare il primo microchip Intel, e sempre made in Italy è la prima caffettiera spaziale,  usata da Samantha Cristoforetti per l’espresso. Non è poco, ed è bello che si sappia, e che se ne accorgano anche gli americani.

Tutte queste invenzioni sono visibili in questa esposizione curata da Maria Teresa Cometto e Riccardo Luna. Se la cosa vi incuriosisce, io un giro lo andrei a fare. Anche per conoscere l’Istituto italiano di Cultura che si trova al civico 686 della Park Avenue (Lunedì – Venerdì 10.00-17.00).

Salvo imprevisti, io penso di passare all’apertura il 12 novembre, alle 18.00. Saranno presenti i curatori. 

 

 

Maria Teresa Cometto#
Olivetti#
Park Avenue#

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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