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Le migliori spiagge di New York

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Luglio 27 2016

Di Mariagrazia De Luca

di

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Ho chiesto a vari amici newyorkesi di rivelarmi quali sono le loro spiagge “del cuore”. La seguente lista ne è il risultato. 

Coney Island

Farsi il bagno nell’Oceano Atlantico con alle spalle le urla delle persone lanciate a tutta velocità sulle montagne russe del Luna Park di Coney Island? Io l’ho fatto e credetemi, è così esilerante che vi dimenticherete di star facendo il bagno in un mare dove non si vede il fondo, popolato di alghe (troppe) che vi solleticano i piedi. Quel sabato la spiaggia era particolarmente affollata, ed io avevo sistemato il mio asciugamano a una ventina di metri dalla riva, accorgendomi per puro caso, ma con grande spavento, che nei pressi della mia “location” c’erano tanti pezzi di bottiglie di birra Corona… Insomma, la spiaggia di Coney Island non è affatto pulita, ma con un po’ d’accortezza non diventerà un problema. Una volta entrata nell’acqua, per noi “mediterranei”, ghiacciata dell’Oceano, mi sono messa a giocare con i cavalloni e ho rimosso i ricordi del mare cristallino del mio ultimo viaggio in Sicilia.

Un volta uscita dal mare, ho deciso di andarmi ad asciugare sul Ciclone, una delle più antiche montagne russe in legno degli Stati Uniti. Siete dei tipi avventurosi che amano situazioni adrenaliniche? Senza dubbi il Ciclone sarà il top per voi. Se sopravvivete alla prima lenta salita del Ciclone (non concentratevi sullo scricciolio della struttura in legno, mi raccomando, e non pensate neppure all’inevitabile discesa a strapiombo che vi sta aspettando di lì a poco), il gioco è fatto: per i successivi pochi minuti non penserete a nient’altro che a urlare… e, messa da parte la paura, vi sembrerà di volare! Se può rincuorarvi all’apice della prima salita, inneggia una bandiera italiana. Mi sono detta: “Almeno “muoio” in casa!”

Coney Island ha tanta storia alle spalle, caratterizzata da momenti d’oro e di decadenza. Durante la cosiddetta “Hotel Era“, nei primi del 1800 era frequentata da ricchi vacanzieri che arrivavano dalla città con le carrozze trainate da cavalli, impiegandoci oltre mezza giornata di viaggio. Non appena, nel 1840, fu istituito il traghetto, anche la middle class iniziò a riversarsi sulla riviera di Coney Island. Chiaramente questo movimento di gente e soldi ha attratto le gang di New York che hanno stabilito a Coney Island un centro per le loro attività illegali. A partire dagli anni ’50, a seguito dell’avvento dell’automobile,  molti vacanzieri iniziarono a spingersi verso le spiagge più pulite e meno affollate di Long Island, ed iniziò per Coney Island un lungo periodo di decadenza…  

Oggi sulla spiaggia di Coney Island incontrerete una varietà di caratteri umani sorprendenti: è la spiaggia dei newyorkesi, della classe più popolare, chi di solito non ha la macchina per spingersi fino alle spiagge incontaminate, lontane dalla città. Per arrivare a Coney Island salite in metro, ascoltatevi della musica e dimenticatevi del tempo.  A seconda dal punto di Manhattan da cui partite ci si può volere da una mezz’ora fino a un’ora e mezza. Consiglio pratico: portatevi una giacca, l’aria condizionata a volte è altissima e dopo una giornata sotto il sole può essere letale.

Dal 1983, ogni inizio estate Coney Island ospita una delle parade più eccentriche di New York: the Marmaid Parade, una selvaggia processione di “sea-people”.

Se avete la possibilità di scegliere, andate a Coney Island di venerdi, visto che fino al 2 settembre, verrano sparati fuochi d’artificio ogni friday night. La migliore location per goderseli: sulla camminata  o sulla spiaggia, all’altezza tra west 10th street e west 15th street.

L’acquario di Coney Island (che stanno attualmente ingrandendo), è meritevole di una capatina. Oltre ad ammirare squali e razze giganti, vale la pena di assistere allo spettacolo gratuito all’ Aquatheater, dove un addomesticato e dolcissimo leone marino vi farà ridere, restare a bocca aperta per la meraviglia, e anche commuovere. Io, personalmente, dopo aver assistito a questo spettacolo, ho dovuto mettere in discussione la teoria secondo la quale il cane è il migliore amico dell’uomo.

Come si raggiunge: Take the D, Q, N or F train to Stillwell Avenue.

Brighton Beach

A Brighton Beach puoi provare la pizza alla vodka, il babà fatto nello stile russo, e tante altre specialità provenienti dalla Russia e dall’Est Europa. Ho fatto qualche fermata in più e sono scesa a Mosca? Mi sono chiesta, non appena scesa dalla subway nel quartiere di Brighton Beach. Ma poi l’immensa spiaggia davanti ai miei occhi mi ha costretto a rimettere i piedi a terra: incredibile ma vero, sono ancora New York! Non a caso questo quartiere è conosciuto come la Little Odessa, in quanto, soprattutto a seguito della caduta dell’URSS, un numero consistente di immigrati provenienti dall’Est Europa è venuto a vivere qui, unendosi a tanti altri parlanti russi, che erano arrivati già dall’inizio del secolo. A Taste of Russia è un supermercatino russo da perlustrare, dove si ha l’opportunità di fare esperienze culinarie uniche: la Napoleon cake, differenti tipi di sfiziose caramelle russe e il Pirozhki, una sorta di crocchetta fatta di patate, carne, fagiolini, cavolo, oppure la versione dolce al sapore di mele o ciliege, ricoperta di zucchero a velo. Oppure, da provare, altri tipi di street food, tipo una “empanada” stile asiatico, ripiena di carne e cipolla.

Brighton Beach, nonostante oggi sia un quartiere piuttosto sicuro, era nella metà degli anni ’70 la sede della temuta Potato Bog Gang, la Russian Mafia.  Il nome della gang deriva dal fatto che i suoi uomini avevano l’abitudine di farsi passare per mercanti, e fingendo di vendere antichi rubli d’oro, rifilavano invece sacchi di patate agli ingenui compratori.

A Brigthon Beach ci sono capitata una volta in inverno. È stato come fare un viaggio fuori dal tempo. Sulle panchine della passeggiata che separa la spiaggia dalla strada, c’erano soprattutto coppie di anziani, avvolti nei loro cappotti lunghi e pesanti, qualcuno camminava lentamente, in pochi facevano jogging sulla spiaggia. Faceva un freddo che non aveva niente da invidare all’inverno russo, tirava un vento gelido e l’oceano  era di un minaccioso colore metallico. Quando ci sono tornata d’estate, non mi sembrava neppure di essere nello stesso posto: una spiaggia soleggiata, ripopolata di turisti e di giovani. Mi ricordo, tuttavia, come in quel giorno invernale sulla spiaggia di Brighton Beach provai una nostalgia incredibile per New York City. Mi sentivo anni luce lontana, eppure ero a meno di un’ora di metro da Manhattan.

Come si raggiunge: subway Q, B fino a Brighton Beach

Coney Island è una delle “barrier islands” appartenenti a Long Island e New York City. Sono isole che dividono la laguna a sud di Long Island dall’Oceano Atlantico. Tra le altre barrier islands (Long Beach Barrier Island, Island Park, Jones Beach Island, Fire Island, Westhampton Island) due sembrano essere le destinazioni più battute dai newyorkesi: Jones Beach e Fire Island. 

 

Jones Beach Island

Ho appena scoperto che il 28 luglio la regina del Rock Joan Jett, una carismatica sessantenne piena di inesauribile energia, che cantava “I love rock’n’roll” negli anni ’80, vestita oggi come ieri in abiti aderentissimi di nera pelle, farà un concerto al Theatre di Jones Beach.

https://www.youtube.com/watch?v=xL5spALs-eA

I prezzi sono piuttosto alti, dai 60 dollari in su, ma se avete la possibilità di andare vi godrete una giornata al mare, insieme ad un legendario concerto rock. Se non potete permettervelo,  potete ugualmente “ripiegarvi” su una delle numerose serate musicali che organizzano in spiaggia. Tra le tante, il 30 luglio, Elvis Tribute, e il 31 luglio, si balla con la Latin night.

Una spiaggia di sabbia bianca che si distende per oltre 10 kilometri… sembra essere il posto ideale per tutta la famiglia. Tra le tante attività che si possono fare a Jones Beach, oltre nuotare, pescare, giocare a basket, a minigolf, ve ne sono anche di meno comuni come beer pong match e, ovviamente, a lot of surfing. Jones Beach è un ottimo punto di osservazione della natura e degli animali in estinzione. Infatti nel Theodore Roosvelt Nature Center, perfetto per adulti e bambini, potete esplorare la flora e fauna selvaggia di Jones Beach. Avrete la possibilità di venire a contatto con un animale introvabile in Italia, l’horseshoe crab, che non tutti conoscono. La prima volta che ne ho visto uno, spiaggiato dopo una mareggiata, non vi nego che mi spaventai a morte: sembrava un elmetto e aveva una coda appuntita che mi fece pensare fosse un animale ferocissimo o, peggio ancora, un alieno (gli horseshoe crabs hanno il sangue blu!). In realtà gli horseshoe crabs sembrano essere animali innocui e ve ne sono di tutte le dimensioni: piccoli da stare in un palmo della mano e lunghi fino a mezzo metro. Ho anche scoperto che sono animali antichissimi, i cui primi fossili risalgono a circa 450 milioni di anni fa. Tutto il mio rispetto per i preistorici horseshoe crabs! Vi capiterà di incontrarli in qualche spiaggia newyorkese meno affollata.  

Il birdwatching (osservazione di uccelli) è un’altra attività che avrete soddisfazione a praticare a Jones Beach Island Park. Munitevi di binocolo e cercate tipi diversi di gabbiani, oche, skimmer (becco americano), albanelle reali, falchi, pivieri,  e molti altri.

All’entrata di Jones Beach vi sembrerà di essere arrivati a Venezia, una volta avvistata la torre del campanile di San Marco… (in realtà è una “water tower” creata in somiglianza dell’opera d’arte nostrana).

Come arrivare: Prendere il treno L.I.R.R. da Penn Station fino a Freeport e poi il bus 88 per cinque fermate.

 

Fire Island: this is Fire Island non sono gli Hamptons!

Lunga circa 5 kilometri e larga dai 160 ai 400 metri, Fire Island è una specie di paradiso fuori dal mondo, dove non sono ammesse le automobili e dove incontrare cerbiatti è all’ordine del giorno. Se d’inverno la popolazione si riduce a meno di 500 persone, durante l’estate si riempie di migliaia di vacanzieri. È sicuramente una meta per le comunità LGBTQ, soprattutto Cherry Groove e Fire Island Pines, due delle diciassette “resort communities”  di Fire Island, dove rispettivamente si ritrova la comunità lesbica e la comunità gay, ma non solo.

Il motto di Fire Island è: “Fire Island non ha mai ceduto alle distinzioni di classe e all’essere commerciale tipico invece degli Hamptons”. È la destinazione di artisti, attori e musicisti, personaggi estrosi, “laid-back”, yippies… e anche di gente che ama vivere la spiaggia in libertà nella zona nudista di Fire Island!

Sono tante le attività che si possono fare a Fire Island: surfing, biking, giri in barca, ballare, solo per citarne alcune. Portatevi parecchi contanti, i bancomat non sono molti e spesso dispongono solo di banconote di taglia grande.

Come arrivare: la soluzione migliore (e più economica se si viaggia in un gruppo) è quella di affittare una macchina. Altrimenti preparatevi a cambiare differenti mezzi di trasporto: metro, treno, traghetto… Date un’occhiata al tragitto, sul sito dell’MTA, Metropolitan Transportation Authorit­y: http://web.mta.info/lirr/getaways/beach/cherrygrove.htm

 

Rockaway Beach

It’s not hard, not far to reach
We can hitch a ride to Rockaway Beach
It’s not hard, not far to reach
We can hitch a ride to Rockaway Beach

[Non è difficile da raggiungere, non è lontana

possiamo farci dare un passaggio (autostop) fino alla spiaggia di Rockaway]

 

Ricordate la canzone dei Ramones del 1977?

https://www.youtube.com/watch?v=6siGKxcKol0

Ecco, la canzone dei padri del punk di New York è stata inspirata da una delle spiagge più amate dai newyorkesi, Rockaway Beach. Sicuramente è la più grande “urban beach” della città, che fu anche una delle più colpite dall’uragano Sandy del 2012, ma che riuscì a rialzarsi e a non perdere mai la sua popolarità. E’ il posto ideale per fare surf, e dove prendere lezioni “beginner” per chi è nuovo dello sport. La “Local surf school” (http://www.localssurfschool.com), aperta nel 2012, è un punto di ritrovo per tutti gli amanti dello sport. Conosciuta come la “Irish Riviera”, essendo una zona di immigrazione Irlandese, Rockaway Beach è punto di ritrovo dei cosidetti “hipsters”. Se volete entrare in contatto con la cultura hipster andate a farvi un giro nel Rockaway Beach Surf Club, sulla B 87th Street. Oltre a servire cocktails e tacos, ci sono numerose iniziative come esibizioni artistiche e proiezioni di films. Se invece volete bervi una birra ghiacciata in compagnia dei residenti di Rockaway Beach, a debita distanza dagli hipsters, optate per “dive bar” come Healy’s (B 108th street).

Come si raggiunge: subway A fino a Beach 67 St

 

Nel Bronx

Orchard Beach è l’unica spiaggia pubblica del Bronx. Creata nel 1830, questa spiaggia lunga poco meno di 2 kilometri, è considerata la Riviera di New York. Non è lontana da Manhattan, ma non facilmente raggiungibile se non si ha la macchina. I servizi che offre sono tra i più svariati: barbecue area, campo di pallavvolo, di basket, di palla a mano, due playground per bambini, snack bar con cucina cubana e italiana, un bella promenade con vista il mare.

L’acqua non diventa subito profonda come nelle spiagge oceaniche, e può essere super affollata di bambini e adulti…  di certo Orchard Beach non è la più silenziosa.

Come si raggiunge: subway 2 fino a Pelham Pkwy, poi bus B12 per 12 fermate fino a Orchard Beach.

 

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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