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Curiosità su Central Harlem

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Marzo 19 2016

di Mariagrazia De Luca 

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Se avete appena finito di leggere l’articolo su West Harlem, ecco che vi basterà salire su un autobus (M100 o M101) da 145th Street e Amsterdam, per arrivare a Central Harlem. Potete anche prendere una delle metro A, B, C, D e scendere a 125th Street e esplorare le strade là attorno, tra Malcolm X Blvd, Lenox Avenue, Adam Clayton Powell Jr. Blvd. I confini più o meno ufficiali di Central Harlem sarebbero da 110th Street fino su all’Harlem River, e dalla 5th avenue fino St. Nicholas, ma io considero l’Apollo Theater come l’epicentro di Central Harlem (125th Street tra Frederick Douglass Blvd e Adam Clayton Powell Jr. Blvd).

Il paesaggio di Central Harlem cambia totalmente rispetto a quello di West Harlem. L’assenza del fiume Hudson lo rende meno luminoso. Inoltre, a causa dei palazzi fitti di Central Harlem si respira un’atmosfera compressa, quasi claustrofobica, rispetto all’apertura di West Harlem verso il New Jersey e gli sconfinati tramonti sull’Hudson. Se West Harlem è latino (nonostante l’arrivo di massa di “white” negli ultimi anni a causa della “gentrification”), qui a Central Harlem sembra di stare in Africa.

Trovate per strada tante bancarelle che vendono balsami naturali per capelli, incensi, postere di icone come Bob Marley e 2Pac, e la musica che sentite per le strade è reggae e hip hop.

L’Apollo Theater, nel cuore di Central Harlem, è il sogno di tanti attori, cantanti, musicisti che, sulle orme di Ella Fitzgerald hanno il sogno di diventare delle star. Se vi imbattete in una fila lunghissima, di cui non vedete neppure la fine, con molta probabilità termina proprio di fronte all’entrata dell’Apollo. Gli artisti aspettano pazientemente il proprio turno per fare audizione che potranno cambiargli la vita. Augurategli Good Luck! Ci pensate che James Brown, Jay Z, ma anche il nostro Pino Daniele hanno suonato tra le mura di questa istituzione storica di Harlem?

Tutta l’area attorno alla famosa Swing Street, 133th Street e Lenox avenue, si accende ogni sera con le note jazz di locali leggendari, come il Paris Jazz Blues (2021 Adam Clayton Powell Jr. Blvd), dove ogni giorno, ormai dall’anno di apertura del jazz club nel 1969, l’ottantenne proprietario vestito stile anni ’40 vi accoglie sorridente all’entrata. Ci sono tanti posti nuovi, come Silvana (300 west 116th street), dove si suona oltre che jazz, reggae, hip hop, conguera cubana, e DJ sets. Silvana è un’ambiente più giovanile, e potete fumarvi un narghilè mentre vi gustate felafel, hummus o altre specialità della cucina del Medio Oriente.

La Harlem autentica esiste ancora, ma va ricercata con pazienza attraverso le strade meno battute. Consultate il nostro articolo su dove ascoltare jazz ad Harlem.

 

Malcolm Shabazz Harlem Market “African Market”

Nell’African Market trovate una miriade di oggetti africani: bonghi, orecchini, vestiti fatti a mano, statue in legno, borse, tessuti colorati, e boutique di parrucchieri che fanno treccine. Dimenticatevi di essere nel cuore di Manhattan, e sognate di essere in Mali  o in Senegal.

L’area dell’African Market è definita dagli immigrati senegalesi, Little Senegal (corrispondente alla 116th Street tra Lenox Avenue e Malcolm X Blvd). Siamo sempre ad Harlem, ma si respira un’aria d’Africa Occidentale. Non ci sono solo senegalesi, ma anche immigrati del Ghana, Mali, Gambia, e altri paesi dell’Africa Occidentale. Passeggiando per queste strade vi può capitare di sentire parlare in francese o anche in lingua Wolof.

Dove: 52 West 116th StreetAfrica Kine Restaurant

Dopo aver fatto shopping all’African Market, fate sosta a quello che è uno dei migliori ristoranti di cucina senegalese e d’Africa Occidentale di New York City. Provate Dibi, carne d’agnello alla griglia, accompagnato da insalata, uova e cipolle di stagione ($14). E per dessert, Thiakry: couscous con panna, estratto di vaniglia, e ricoperto di frutta ($5).

Dove: 2267 7th Avenue

Le statue degli eroi di Harlem

 

Harlem è un quartiere pieno di storia, soprattutto della storia di milioni di afro-americani che sono iniziati ad arrivare in massa a New York nei primi del 1900. Il quartiere ha iniziato a costituire la sua forte identità, soprattutto durante l’Harlem Renaissance, uno dei movimenti culturali, artistici e sociali che ha influenzato New York e il mondo intero dalla fine della prima guerra mondiale agli anni ’30: Harlem è stato il centro di ritrovo di tanti “black” poeti, pittori, musicisti, scrittori e fotografi. In questo periodo è stato aperto l’Apollo, l’eredità più importante e durevole di questo incredibile periodo di fermento.

E passeggiando per Harlem vi capiterà senz’altro di imbattervi in statue di personaggi importanti, sia artisti che politici, attivisti per i diritti degli afroamericani. La loro presenza marca il territorio e anche la memoria storica della popolazione che vive ad Harlem.

La statua di Adam Clayton Powell Jr.

La statua di Adam Clayton Powell Jr. al centro della piazza tra 125th e la strada che prende il suo nome, sembra dominare il quartiere intero, catalizzando tutte le energie su di se’. Il pastore ecclesiastico e politico che lottò per l’affermazione dei diritti dei neri è colto nell’atto di camminare, con passo deciso, sguardo alto e dignitoso, espressione combattiva. Niente e nessuno lo fermerà!

Dove: tra 125th Street e Adam Clayton Powell Jr. Blvd.

 La statua di Hurriet Tubman

Harriet Tubman è una donna afroamericana che ha avuto una storia incredibile. Infatti era una leader dell’Underground Railroad (un network di strade e alloggi segreti che gli schiavi usavano per scappare e dirigersi in territori liberi) che rischiò la propria vita nell’aiutare quanti più afroamericani possibili a ritrovare la propria libertà. La statua in bronzo rappresenta Harriet Tubman che corre, con radici attaccate al proprio vestito, simbolo della schiavitù che vorrebbe tenere gli afroamericani inchiodati a un’ingiusta sottomissione.

Dove: 122nd street tra St. Nicholas e Frederick Douglass Blvd.

La statua di Frederick Douglass

La statua dell’abolizionista, uomo di stato e oratore Frederick Douglass, è invece localizzata nel corner nordoccidentale di Central Park. Anche Douglass ebbe una vita straordinaria: fuggito attraverso l’Underground Railroad dal Maryland, dove era costretto alla schiavitù, è arrivato a Manhattan dove ha continuato la sua lotta senza quartiere per i diritti degli afroamericani.

Dove: tra Central Park North e Frederick Douglass Blvd.

 

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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