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Alla scoperta dei Flea Market (seconda parte)

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Ottobre 3 2015

di Mariagrazia De Luca 

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la prima parte qui

I fine settimana ottobrini sono il momento ideale per girovagare tra i Flea Market, i mercatini delle pulci, prima che il gelido e nevoso inverno newyorkese prenda il sopravvento e costringa gli abitanti e i turisti della Grande Mela a rintanarsi al calduccio, a casa o in qualche bar del centro. Questo fine settimana ci spingeremo fin nell’entroterra di Brooklyn, percorrendo terreni meno battuti ma non per questo meno ricchi di sorprese e scoperte. Programmate la vostra sveglia intorno alle 9.00 del mattino, e saltate sul treno A (express, che ferma alle fermate principali) o C (local, ossia che fa tutte le fermate), linea blu.

ACQUADUCK

Portatevi qualcosa da leggere in metro, o fatevi una dormitina, ricordandovi di scendere a Euclid Avenue, circa una quarantina di minuti di treno da Manhattan. Siamo nell’East New York, un quartiere popolato da black people soprattutto, con case basse dai piccoli giardini tutti allineati, ristorantini locali frequentati dalla gente del posto: siamo fuori dalle mete turistiche. Una volta scesi dalla metro, in una decina di minuti a piedi si arriva al mercato. Si riconosce da lontano, per le sventolanti bandiere di tutte le nazionalità che ne circondano il perimetro, e per i tendoni bianchi che ricoprono i banchi, sullo stile del mercato di Via Sannio a Roma. Acquaduck è labirintico, è inevitabile perdersi e girare intorno per ritrovarsi sempre al punto di partenza. Questo flea market può essere una delusione per gli amanti dell’antiquariato e di oggetti unici e introvabili, in quanto la mercanzia consiste soprattutto in vestiti di medio-bassa qualità venduti a prezzi stracciati, profumi “taroccati” di D&G o Disel (sì, Disel!), collane di bigiotteria, anelli con pietre da $1, candele profumate, incensi. Ci sono banchi che vendono animali, come pappagallini colorati stipati in una gabbia troppo piccola, venduti per 2 al prezzo di 1. Sembra un grande magazzino d’ingrosso all’aperto, sullo stile dei negozi da $99 cent, dove fare la spesa per la famiglia o togliersi lo sfizio di comprarsi un finto Gucci per $5. Se avete fame, in un banchetto “Fish&Chicken fries”, vicino all’entrata, potete trovare gamberetti, chele di granchio, alette di pollo fritte per pochi dollari. Oppure da “Ta’ Rico, Perros y Hamburgesa”, hot dog e hamburger oleosi e appetitosi. Tra gli articoli più interessanti da trovare a Acquaduck: prodotti africani per i capelli, come the African Shea Butter 100% naturale, che doma anche i ricci più ribelli, e succhi hawaiani, un toccasana, a quanto sembra, per ogni tipo di patologia, dai reumatismi, ai problemi di cuore fino alla stitichezza. E se siete appassionati di musica, trascorrerete ore a rovistare tra le centinaia di CDs esposti in banconi gestiti da qualche venditore rasta, con cui chiacchierare ore di raggae o calipso music.

 

FORT GREENE FLEA MARKET

Risalite sulla metro C e scendete a Lafayette Avenue. Fort Green Flea Market è invece il mercatino delle pulci ideale per gli appassionati di antiquariato e del vintage, e per chi è alla ricerca di opere originali, introvabili altrove, come gli orologi da parete ricavati da vecchi vinili, venduti da un ragazzetto biondo dalla parlantina accattivante. Esteso per circa 3 chilometri quadrati nel cortile di una High School, Fort Green è un bazar un po’ vintage, un po’ hipster e anche in parte old fashioned. Anche qui potete trovare occhiali da sole, ma i prezzi partono dai $30 fino ai $300. Di “taroccato” c’è poco e niente, la merce non è ammassata ma ben ordinata e valorizzata. Spesso non si possono fare foto. Uno o skateboard con disegni di Keith Haring da $200. C’è tanto street food in questo mercatino. Incredibile ma vero, un italo-americano gestisce un banchetto che vende porchetta romana. Dice di essere originario di Latina, anche se ha uno spiccato accento di Brooklyn. Un piccolo panino costa $7, ma vi assicuro, da romana, che il sapore è di quello autentico. Il maialino esposto ha uno scudetto della Roma tatuato, e se gli dite che siete italiani, non vi lascerà andare via prima di aver praticato una mezz’oretta il suo italiano. Ci sono banchetti culinari messicani dove potete gustare tamales, o tacos. Se siete più salutisti, trovate frullati o succhi organici, ma anche Caffè 3D della compagnia Brooklyn Roasting Company. Se siete invece in vena di sperimentare del cibo italoamericano doc, da Sunday Gravy preparano Chicken parmigiana, Eggplant parmigiana e Macaroni. Rinunciateci a spiegargli che la Chicken parmigiana non esiste in Italia, ma è un’invenzione americana. Gustatevene una, visto che avete bisogno di tante calorie per girarvi tutti i banchetti del mercatino, e perdetevi poi tra quelli che vendono ‘antico materiale scolastico’, come quaderni d’epoca, altri dove trovate cucitrici dei tempi dei nostri nonni, fumetti di Star Wars, cartelli stradali “Dead End”, pupazzi di Chobacca o X-Man, riviste di Play Boy degli anni ‘70, e vecchie valigie militari.

SMORGASBURG FLEA MARKETS

Ce ne sono tre, uno a Williamsburg, uno a Prospect Park e uno nel Queens. Sono simili nella mercanzia, ma ognuno di loro ha una sua anima particolare. Il New York Times ha definito Smorgasburg flea market “The Woodstock of Eating”, per la varietà di cibo locale che vendono. Lo Smorgasburg di Williamsburg è aperto ogni sabato (fino a fine Novembre), con il sole o la pioggia. Nei pressi dell’East River State Park, passeggiare per questo mercatino significa anche godersi una vista panoramica mozzafiato: tutta Manhattan si staglia dall’altra parte del fiume. I fornitori vengono da New York e da tutta la regione, per un totale di 100 venditori.

A Prospect Park, lo Smorgasburg è localizzato nel bellissimo parco, e lo sarà fino a circa metà ottobre. Con banchetti di cibo proveniente da tutto il mondo, e aperto ogni domenica, Smorgasburg di Prospect Park si definisce un mercato “dog friendly”, quindi potete tranquillamente passeggiare tra le bancarelle con il vostro cane.

Lo Smorgasburg del Queens è il più internazionale di tutti: ospita più di dodici tipi di cucina differente del quartiere. Ecco cosa potete trovare e degustare: bao cinesi, arepas colombiane, tamales messicani, lumpia filippini, pesce grigliato indonesiano, chaat indiano, BBQ koreano, noodles tailandesi, etc. Questo avviene ogni Sabato, nello Smorgasburg di Lond Island City, nel Queens.

Durante l’inverno gli Smorgasburgs saranno ospitati a Industrial City, un complesso industriale a Brooklyn, di circa 16 edifici, dove risiedono compagnie di moda, cibo, manifatturiere, e vengono organizzati eventi artistici, mostre, e molto di più.

SULLA VIA DI MANHATTAN… GREEN FLEA

Ritornando a Manhattan, vale la pena spendere le ultime energie per fare una capatina al Green Flea sull’Upper West Side. Aperto ogni domenica, su Columbus Avenue, tra 77th e 76th street, è localizzato a due passi da Central Park e dal Museo di Storia Naturale. Ha una sezione indoor, al chiuso, e una outdoor. Si espande per lo più nel cortile di una scuola, alla quale dona anche una parte del ricavato in beneficienza. Si dice sia il più antico e il più grande di tutta New York, e la merce varia da oggetti da collezione, antiquariato, vintage, opere artistiche di varia fattura, in ceramica, pietre, oro, argento. Sul sito web si trovano anche i profili degli artisti-venditori e una mappa dettagliata del mercato. Una grande varietà di cibo è servita: si possono trovare insalatone greche, felafel turchi ma anche “pickles”, cetrioli sotto aceto prodotti in New Jersey. Maschere africane, artigianato tibetano, sete indiane: passeggiare nel Green Flea è come fare un viaggio intorno al mondo, tra gli odori della cucina, e oggetti che richiamano terre lontane. E questo è magicamente possibile senza bisogno di salire su un aereo, ma solamente passeggiando in un mercatino nell’Upper West Side di New York City.

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

Scopri i segreti di New York con Piero Armenti: viaggi, storie e avventure nella Grande Mela. Seguimi su Facebook, Instagram, e YouTube per non perderti nulla!

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