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Ecco le migliori Steakhouse di New York!

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Gennaio 14 2016

 

 

di Mariagrazia De Luca 

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Regola numero uno: quando andate a mangiare in una Steakhouse non dite mai “well done” se volete la vostra bistecca al sangue! Infatti, nel gergo delle ‘bisteccherie’, si ordina una steak “well done” quando la si vuole ben cotta. Dunque, ecco a voi lettori di Il mio viaggio a New York un piccolo vocabolario a cui attingere quando ordinate la vostra bistecca (valido anche per piatti di pesce) nella Grande Mela. Lettori esperti di bistecche, invece, saltate direttamente al prossimo paragrafo.

Ben cotta: Well done

Media cottura: Medium

Poco cotta: Medium rare

Al sangue: Rare

Che esperienza mangiare in una bisteccheria newyorkese: è come fare un tuffo nel passato! In molte steakhouse si respira un’atmosfera di fine 1800, inizi 1900, con tanto di arredamento d’epoca in legno e stampe antiche di George Washington appese alle pareti. Per non parlare del personale: il servizio è formale, e i camerieri sono dei professionisti del mestiere. Il cibo è di buona, se non eccellente qualità. Le migliori bisteccherie vendono la carne con certificazione USDA. La carne USDA è di prima qualità (nella conformazione, colore, testura, etc.) e corrisponde circa al 2% della carne venduta nei ristoranti. Quindi, quando nel menù leggete USDA state certi che la vostra bistecca è “il top del top”.

Keens Steakhouse

Dove: 72 West 36th Street

Non crederete ai vostri occhi una volta varcata la soglia della Keens Steakhouse. Non sembra affatto un ristorante, ma una reggia! Appesa al soffitto vi è la collezione di pipe d’argilla più abbondante al mondo: oltre 90.000 esemplari. La Steakhouse è stata fondata nel 1885 da Albert Keen, un personaggio assai celebre in quello che era all’epoca l’Herald Square Theatre District. I più famosi attori passavano per Keens Chophouse, e trascorrevano il tempo nella Pipe Room, una sala adibita esclusivamente all’attività di fumare la pipa, insieme a produttori, giornalisti, scrittori, etc. Fa strano pensare a una tale “mania” della pipa, quando oggi, nel XIX secolo, New York è una città pressoché tabacco-free, dove fumare è vietato un po’ ovunque ($50 dollari come minimo di multa se vi beccano a fumare a Central Park, giusto per darvi un’idea)!  E pensare che tanti personaggi famosi facevano parte di quello che era un Pipe Club con sede a Keens Steakhouse: tra i tanti, Theodore Roosevelt, Liza Minelli, Enrico Caruso.

Hostess e camerieri elegantissimi vi accolgono sorridenti quando entrate da Keens, e vi invitano a intraprendere un tour del ristorante (per conto vostro) per esplorare le sue meraviglie. Ve lo consiglio perché questa Steakhouse è un vero e proprio museo, con le stampe d’epoca alle pareti, i mobili in legno anticheggianti, i lampadari di lusso… oltre 300 posti a sedere e 4 sale immense, ognuna con nomi differenti. Le più “expensive” sono la Bull Moose Room e la Lamb Room. Da notare, all’entrata, un reperto “archeologico” del tutto originale: una bistecca essiccata, datata circa 75.000 milioni di anni, esposta in bella vista per i clienti. Da provare la famosa “Motton Chop”. E per dessert? Buona fortuna nello scegliere il vostro dolce tra i 16 differenti del menù.

Peter Luger Steakhouse

Dove: 178 Broadway, Brooklyn

Peter Luger Steakhouse è un’istituzione nazionale. Fu fondata da un tedesco, Peter Luger, nel lontano 1887, con il nome di “Carl Luger’s Cafe, Billiard and Bowling Alley”. Il locale ha avuto momenti di decadenza, è stato chiuso anche per un periodo, per poi riaprire definitivamente e diventare una leggendaria bisteccheria.

Ve lo immaginate Alfred Hichcook mangiarsi una bistecca in un tavolo della Peter Luger? Celebrità frequentavano e frequentano tutt’oggi assiduamente questo ristorante che è stato definito un “America’s classic”. De Niro potrebbe sedere al tavolo accanto al vostro, e gustarsi una ‘Chopped Steak USDA Prime’ in tutta tranquillità.

Per ben 32 anni le è stato riconfermato il posto n. 1 nella top list delle migliori Steakhouse di New York. ‘Sublime’ è l’aggettivo che descrive meglio la carne che potete mangiare a Luger Steak House. Non c’è neppure bisogno di dirlo, la qualità è USDA: la carne è selezionata con zelo, fatta invecchiare con tecniche familiari particolari. Il menù (controllate online, sebbene non siano indicati i prezzi) cambia a seconda del giorno della settimana, e c’è sempre uno “speciale”. Le salse per condire la carne sono prodotte dal ristorante stesso, e possono essere comprate online (37.50$ per un set di 6 bottigliette).

I prezzi salgono facilmente alle stelle in un posto come Peter Luger Steakhouse, e non tutte le tasche possono permettersi una cena in questa bisteccheria. Tuttavia, se davvero non state nella pelle nell’assaggiare la leggendaria “dry-aged Luger beef”, visitate Peter Luger per pranzo: fino alle 3.45 p.m. potete infatti provare l’hamburger per 14$. Un buon compromesso, no?

Porter House Steakhouse

Dove: 10 Columbus Circle, 4th Floor (quarto piano)

Molti newyorkesi conoscono per fama il celebre cuoco di Porter House, Michael Lomonaco. Intervistato dal New York Times nel 2015, in un articolo sulle migliori steakhouse, ha anche partecipato a molti programmi di cucina su canali popolari come Discovery Channel e ABC. E’ lui che cura lo strabiliante menù del Porter House restaurant. Oltre alle portate di carne (USDA), vi sono piatti di pesce e anche raffinatezze più uniche che rare come Caviale siberiano, 28 grammi, $95. Prendetevi del tempo per leggere le 52 pagine della lista del vino (250 marche differenti), oppure se perdete la pazienza e non sapete quale dei tanti scegliere, optate per un “premium cocktail” o un “proibition cocktail”. La scelta di birre, alla spina o in bottiglia, è, invece, davvero limitata (solo 6 tipi, di cui 3 alla spina e 3 in bottiglia). Nel cuore di Columbus Circle, al quarto piano di un palazzo, Porter House offre dalle vetrate, una vista mozzafiato su Central Park. “Not just any piece of meat”, era il titolo dell’articolo del New York Times: oltre la bistecca eccelsa dello chef Lomonaco, anche la vista di Central Park, e un bel bicchiere di vino rosso, che ne dite?

 

Gallaghers Steakhouse

Dove: 228 W 52nd Street

Questa epica bisteccheria ha aperto i battenti nel 1927, e per via della sua localizzazione a due passi da Times Square, era frequentata assiduamente da attori, ballerini, pugili che si mescolavano anche a giocatori d’azzardo, gangster (tante foto sulle pareti rappresentano i noti avventori del ristorante). Durante l’epoca del Proibizionismo era un vero e proprio “speakeasy”, uno di quei locali dove si vendevano bevande alcoliche di contrabbando, e dopo il 1933 quando bere nei locali non era più reato, la Gallegher Steakhouse è andata ancora di più in voga. Sembra che sia l’unica steakhouse di New York dove la carne bovina viene cotta con hickory coal (carbone del noce americano): la carne diventa tenera e il sapore più concentrato. Accanto a un menu “Steaks & Chops” (from $23 to $52), c’è uno “Seafood” e “Specialties” sia di pesce, come la Grilled Tuna Steak ( Bistecca di tonno alla griglia) $35, che di carne, come la Veal Chop Parmigiana $49 (costoletta di vitello alla parmigiana).

 

Wolfgang’s Steakhouse

Dove: 4 Park Ave – 16E 46th Street – 409 Greenwich Street – 200 E 54th Street – 250 W 41st Street

Dalle grandi vetrate della Wolfgang’s Steakhouse su Park Avenue potete presagire la grandezza e eleganza di una delle bisteccherie più rinomate di New York. Il fornitissimo bar a forma di ferro di cavallo, ha un suo proprio menù, meno caro della sala adiacente, dove vi sono tavoli rotondi dove camerieri in camicia bianca vi servono con il miglior bon-ton che potreste aspettarvi. Al bar potreste provare un Wolfagang’s Burger accompagnato da ‘steak fries’ e anellini di cipolla fritti a $16.95, sorseggiando un Absolute Oyster Shooter. Più impegnativo il menu della sala prevede antipasti di gamberetti o granchio, o carpaccio di carne bovina, e come entrate principali, tra le altre, Lamb Chop (costoletta di agnello), Veal Chop (costoletta di vitello) e la famosa Prime NY Sirloin Steak.  

Old Homestead Steakhouse

Dove: 56 9th Avenue

“Se per molti la carne bovina è un passatempo, per noi di Old Homestad Steakhouse, è una cosa seria!” E’ questo il manifesto della bisteccheria localizzata in uno dei quartieri più festaioli e trendy di New York, il Meatpacking: quanto è cambiato nell’arco di un secolo questa zona, che attorno ai primi del 1900 era il centro della “meat intrustry”, con oltre 250 mattatoi. Le parole d’ordine della steakhouse Old Homestead sono BEEF, BEEF, BEEF, BEEF! Nel lontano 1868 ha aperto i battenti, ed è oggi rinomata per la sua “prime aged USDA Texas-side slabs of beef”: una bistecca di 24 once (0, 68 kg).  C’è una lunga lista di “Steak” e “Chops” nel menù, dalla New York Sirloin (lombada) dai 50 ai 60 dollari, alla bistecca Texana (54$) , ai Filet Mignon sui $50. Una sezione vasta anche di Japanese Kobe Steak, da 6 once (0, 17 kg) a $175, o 12 once ( 0, 34 kg) a $350.

Minetta Tavern

Dove: 113 MacDougal St

Da Minetta Tavern, oltre che gustare il famoso Black Label Burger (di cui abbiamo già parlato nell’articolo dedicato ai migliori hamburger di New York), potete fare esperienza di appetitose bistecche di carne bovina, e non solo, della migliore qualità. Tra i tanti “Grillades”, una nota speciale per la Bone-In New York Strip ($65) o il Filet Mignon au Roquefort avvolto in bacon alla mela affumicato  ($53), o ancora la Veal “Porterhouse” Chop ($52). Eh sì, merita una visita la Taverna Minetti, uno dei ristoranti preferiti di Hamingway di New York City!

Benjamin

 Dove: Dylan Hotel, 53 E 42st St

Benjamin Steakhouse ha aperto nel 2006 e già nel 2011 è stata definita da Zagat, “one of the top steakhouse in New York City”. Nel website lo staff di Benjamin sta pubblicizzando molto il Valentine’s Day Menu, un menù speciale pensato apposta per il 14 di Febbraio. Un regalino forse un po’ “expensive”, ma che lascerà a bocca aperta (e pancia piena) il vostro lover. Per 99$ a persona (senza inclusione delle tasse, delle bevande e del 20% obbligatorio di mancia) potete trascorrere un San Valentino speciale, in compagnia della migliore “carne bovina” sul mercato di New York City! Ecco come potrebbe presentarsi una cena da Benjamin il 14 di Febbraio.

Tra gli ‘Appetizer’, scegliamo cocktail di calamari e sweet & smoky canadian bacon. Tra le ‘Entree’, USDA, chef selection e Dry Aged Porterhouse Steak (per due). Tra i ‘Sides’, asparagi e mashed potatoes. Tra i dolci, (no doubt about it!) doppia porzione di Chocolate Mousse Cake. Potremmo bere ‘tap water’, acqua di rubinetto, per evitare al conto si salire alle stelle, o… una bottiglia di vino rosso full body (online non ci sono i prezzi), per enfatizzare i sapori unici della carne di Benjamin Steakhouse! (e dimenticare del conto che è già salito oltre le stelle…)

Smith & Wollensky

Dove: 797 3rd Avenue

E’ curioso sapere che il nome di quello che è stato definito da Gourmet Magazine “la quintessenza delle bisteccherie newyorkesi”,  fu scelto dal proprietario Alay Stillman a casaccio dall’elenco telefonico di New York City. Stillman, un venditore di cosmetici poi dedicatosi all’imprenditoria, ha aperto Smith & Wollensky steakhouse nel 1977 e ha reso questo posto il tempio delle Steakhouse. “Se le bistecche fossero una religione, Smith & Wollensky ne sarebbe la cattedrale”, afferma lo staff del ristorante in un video che potete vedere nell’official website del ristorante. La carne bovina venduta a Smith & Wollensky è ‘only’ USDA,  tagliata a mano da macellai del ristorante e fatta essiccare per 28 giorni. Controllate online i vari menù offerti dal ristorante: Lunch menù, Dinner menù, Grill menù, Restaurant Week Lunch menù. Accanto a “Prime Steak & Classic”, come Colorado Rib Steak, 32 once ($58), e Smith & Wollensky’s classic prime rib, 26 once (0,73 kg) per $55, il tempio delle bistecche è anche specializzato in Lobsters (aragoste). Live Maine Lobsters (da 3 (1, 3 kg) a 13 lbs (5, 8 kg), il cui prezzo varia a seconda le mercato e Cold Water Lobster Tail (10 / 15 once, per 39/ 59 dollari).

Qual è il segreto per cucinare la perfetta “Prime Rib” (che potremmo tradurre con costata con ossa, qualcosa tipo la nostra Fiorentina)?

Lo chef di Smith & Wollensky, Laurence Knapp vi spiega come preparare e arrostire la perfetta Prime Rib in un video di Business Insider… da far venire l’acquolina in bocca.

 

 

Piero Armenti suggerisce: “Quando vado in un Steakhouse non ho dubbi. Il taglio migliore è il Porterhouse” 

 

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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