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A caccia del miglior caffè della Grande Mela

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Agosto 29 2016
Se c’è una cosa di cui non potrete fare a meno per visitare, conoscere o addirittura vivere questa città meravigliosa, è senz’altro un’abbondante dose di energie.
A New York, infatti, si cammina e parecchio. E così, da napoletano fiero e soprattutto da grande appassionato di caffè, mi sono messo in testa di andare a caccia del migliore espresso della Grande Mela.
Seguitemi.

STARBUCKS

 
Impossibile non cominciare da qui.
Nell’immaginario collettivo di tutti noi italiani, e non solo, Starbucks è l’America e l’America è Starbucks.
La catena statunitense, fondata a Seattle nel 1971, miscela i migliori caffè di tutto il mondo per offrire ai propri clienti una varietà pressoché sconfinata di possibili combinazioni: americano, espresso, macchiato (adoro la pronuncia a stelle e strisce…“ma-chi-a-do”), cappuccino, frappuccino e chi più ne ha più ne metta. Occhio, però: più scorrete il menù, più aumentano le calorie. Per cui, prudenza. 😉
Non è il miglior espresso che possiate bere in città ed il tasso di italianità, anche per il ristretto più corto che possiate chiedere, rasenta la soglia dello zero.
Ma merita senz’altro fiducia, un assaggio, una valanga di foto con tanto di logo in vista e, perché no, l’acquisto di tazze e souvenir da riportare agli amici in Italia. Non economicissimi, ma iconici di un viaggio che non dimenticherete mai.

CAFFÈ VERGNANO, EATALY

 
Oggettivamente qui il livello si alza e di parecchio.
La storica azienda piemontese si lascia ospitare ben volentieri dal colosso Eataly, proprio di fronte al leggendario Flatiron, il “Ferro da Stiro” dalla particolare forma triangolare più noto del mondo.
Che dire? Benvenuti in Italia.
Godetevi una pausa fatta di aroma e cortesia, cui abbinare il vantaggio di poter acquistare caffè macinato in giornata, capsule compatibili con le principali macchinette (risorsa preziosa per coloro che alloggiano in hotel che vantino una macchinetta o in appartamenti con angolo cottura) e biscotti e dolcetti di ogni genere.
Occhio, però: che i prezzi non sono esattamente quelli italiani.
La qualità, soprattutto qui a New York, si paga, eccome.
Ma ne vale davvero la pena.

ZIBETTO ESPRESSO BAR

 

La vera (squisita!) sorpresa di questa mia avventura fatta di aromi e sapori.

A differenza di decine e decine di altri bar sparpagliati per le strade della Grande Mela, il caffè espresso qui non si è lasciato influenzare da abitudini e gusti del newyorkese tipo, ma, in buona sostanza, è rimasto così com’è, così come lo conosciamo da sempre.

Zero varianti, dunque: caffè, caffè macchiato e cappuccino.

Italiano al 101%, semplice e semplicemente perfetto.

Prezzi contenuti ed una varietà sconfinata di delizie, dolci e salate, con cui rigenerarsi tra una passeggiata e l’altra o subito dopo uno stressante meeting di lavoro.

La location del Rockefeller Center è scintillante, ampia ed accogliente. Quella sulla 5th Avenue (angolo 42esima), invece, è nel cuore di tutto.
Se al bancone vi capitasse poi di imbattervi nel Master Barista di Riccione, Emiliano Pllumai, o nel volto simpatico e pieno di energia di Antonello Iacca, il gioco è fatto. Siete nel posto giusto.

Top.

SAN MATTEO ESPRESSO BAR

 
Se c’è una cosa (in realtà sono tante!) da cui noi campani amiamo farci ossessionare, be’: è senz’altro il caffè.
Ciro Casella, il simpatico visionario che c’è dietro questo progetto, viene da Salerno e vanta già tre diversi locali a Manhattan. Io sono cliente fisso del Pizza Espresso Bar all’angolo tra la 90esima e 2nd Avenue, dove ad accogliermi c’è la cortesia genuina di sua figlia Marica, affiancata dal talento di Imma, una delle migliori pizzaiole in cui possiate imbattervi da queste parti.
Ebbene, qui l’espresso è arte. Una miscela prodotta con fierezza dallo stesso Ciro, nella sua (nostra) Campania, intrisa di robustezza e profumo.
Chiudete gli occhi: siete a casa.
Per gli amanti del brivido, e soprattutto per le persone allergiche alla dieta, poi, c’è lui: sua maestà il nocciolato. Preparato a mano con una crema misteriosa e ricoperto di panna e polvere di cacao.
Vi vedo già che correte da Ciro.

TARALLUCCI E VINO

 
Altro posto intriso di italianità e gusto, sparpagliato su location diverse.
La mia preferita, oltre a quella di Union Square, resta quella di Upper West Side (angolo 83esima e Columbus Avenue), dove un certo Matt Dillon è di casa. 😉
Caffè e cappuccino a firma Lavazza sono gradevoli, cornetti e bombe sono incredibili, ma resta una meta da prediligere per pranzo e cena.
Luca Marfé
Instagram: @lucamarfe – Twitter: @marfeluca
www.lucamarfe.com

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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