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Come cercare lavoro a New York mentre siete in Italia

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Agosto 10 2015
  • Bene, diciamolo subito. Non è facile trovare lavoro quando si è lontani. Non è facile come quando si è sul posto. Ma se siete alla ricerca di lavoro e avete il sogno di New York, potreste dedicare magari un’ora ogni mattina per cercare di realizzare il vostro sogno. Anche dall’Italia. E iniziare ad interagire con il mondo del lavoro newyorkese.
  • Iniziamo a dire che la soluzione più semplice è quella di cercare sui portali italiani di offerte di lavoro le posizioni aperte per gli Stati Uniti e New York. 
  • Si tratta spesso di posizioni che però implicano una esperienza pregressa di lavoro, magari nello stesso campo, e in ogni caso con una valida conoscenza dell’inglese. Quindi difficile che scelgano voi, se siete alle prime armi e parlate inglese come Renzi. Ci saranno tanti concorrenti con qualifiche superiori alle vostre. 
  • I newyorkesi usano invece altri siti, che sono indeed.com o www.craiglist.com. Qui vengono inserite continuamente offerte di lavoro, di tutti i tipi: dal barista all’esperto di marketing. In genere sono per i newyorkesi, cioè per coloro che già ci vivono in questa fantastica metropoli. Nulla però vi impedisce di mandare un curriculum, specificando che avete bisogno di un visto. Almeno per il primo anno non sarebbe un problema: potrebbero farvi un visto J-1 che è molto semplice. Molte imprese possono preferire uno straniero ad un newyorkese per due ragioni. La prima è che lo pagano meno, la seconda è che se avete il visto siete legati all’azienda, e quindi lavorerete meglio perché se vi licenziano tornate in Italia. Ce ne è una terza ragione: la più importante. Perché magari parlate italiano. E il lavoro che offrono richiede la conoscenza dell’italiano.
  • Sicuramente sarete facilitati se le imprese che offrono lavoro sono di proprietari italiani, o sono sedi  distaccate di società italiane che potrebbero avere bisogno di voi.
  • Se conoscete le lingue, ovviamente la cosa sarà molto apprezzata. Oltre all’inglese e l’italiano, c’è sempre lo spagnolo.
  • Non è però facile trovare lavoro a New York dall’Italia, perché ripeto ancora una volta: sono offerte di lavoro per i newyorkesi o gente che si trova già sul luogo. Però mandare il curriculum  accompagnandolo con poche righe di presentazione, dove mostrate che siete davvero interessati, potrebbe darvi la possibilità di una chiamata telefonica. Il curriculum deve essere massimo una pagina, bisogna inserire solo le ultime esperienze lavorative. E non dovete inserire né data di nascita né foto (per evitare discriminazioni). Se inserite la data di nascita e la foto non verrà preso in considerazione.
  • Se avete a che fare con un imprenditore americano non buttatela mai sulla pietà. Dovete mostrarvi molto positivi, dinamici e ottimisti. Non dite frasi tipo in Italia non c’è lavoro o vi pagano una miseria. I tipi che si lamentano troppo non sono ben visti.
  • Se avete un curriculum pesante e denso, sia a livello scientifico o perché avete fatto ottimi studi, avrete un canale privilegiato. Le grandi multinazionali, nelle loro pagine, hanno sempre una sezione in cui si può inviare il curriculum o in cui inseriscono delle posizioni aperte. Controllate direttamente con l’azienda che vi interessa se c’ è qualcosa che faccia al caso vostro.
  • Ricordate che in certi settori creativi essere italiano è ancora adesso un grande vantaggio. Se siete architetti, designer, grafici, parrucchieri, truccatori, scenografi, stilisti, ecc. Avrete buone possibilità di essere presi in considerazione. In questo caso è importante che abbiate un sito o dei file in cui mostrare i vostri lavori.
  • Se però parlate zero d’inglese, siete alle prime armi, c’è il tradizionale metodo dell’emigrante. Ci sono solo due lavori che potete fare. Il primo è il cameriere, il secondo è la babysitter. Soprattutto i primi tempi. Anche se per legge con un visto ESTA di tre mesi non si può lavorare, molti di quelli che ora sono a New York hanno iniziato proprio così. Lavoricchiando mentre sono qui come turisti, o mentre vanno a scuola d’inglese. Ripeto non è legale, ma è molto tollerato a New York dove oltre 300mila persone che lavorano non hanno i permessi necessari per farlo (due volte il numero degli abitanti di Salerno). Il ristorante lo potete trovare sul posto una volta arrivati, ma se volete essere sicuri prima di partire, potete cercarlo su internet, inviare delle e-mail. Per esperienza comunque c’è sempre la “soffiata” di qualche amico dell’amico che vi dà la dritta giusta di qualche ristoratore che conosce. Si guadagna bene e si lavora molto.
  • Le babysitter italiane sono molto apprezzate,  è uno dei lavori femminili per eccellenza per chi è alle prime armi. 
  • Il problema del visto è chiaramente lo scoglio principale. L’impresa potrebbe non aver voglia di sponsorizzarvi un visto, in questo caso durante la “negoziazione” se vedete che state per perdere l’occasione, proponete di dividere o pagare voi le spese per il visto. Sarà apprezzato, perché mostrerà che siete davvero molto motivati.
  • E per concludere ripeto: se riuscite a venire sul posto e toccare con mano, è molto meglio. Se però proprio non potete, ma avete tempo libero, fate due cose: studiate l’inglese e mandate curriculum in America. Non subito, ma man mano riuscirete ad entrare nella “mentalità americana”, e alla fine ce la farete. CE LA FARETE!

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

Scopri i segreti di New York con Piero Armenti: viaggi, storie e avventure nella Grande Mela. Seguimi su Facebook, Instagram, e YouTube per non perderti nulla!

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