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Cronaca di un capodanno a Times Square

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Gennaio 1 2015

Alla fine ho deciso di farlo. Sono andato a godermi il capodanno di Times Square. Sapevo, come sanno tutti, che si tratta di una impresa coraggiosa. Times Square non è una piazza, ma uno spazio che nasce dall’intersecarsi di due vie. La Broadway e la Settima. E deve contenere un milione di persone. La prima cosa che capisci subito è che non sarà facile, farà freddo.  E quindi bisogna vestirsi in maniera adeguata. Controllare le previsioni del tempo, e agire di conseguenza. Guanti, sciarpa, cappello, maglione pesante, giaccone. Anche una tuta sotto al pantalone.

Ma sai anche un’altra cosa, alla fine sarà bellissimo. Punto. E così è stato. Il sistema delle transenne fa venire il mal di testa. In pratica man mano che si riempie lo spazio vicino al palco, i poliziotti lo transennano, e chi sta dentro non può uscire, e da fuori non si può entrare. C’è gente che aspetta anche 12 ore al freddo, e in piedi, anche se spesso li vedi sdraiati a terra. Più arrivi tardi più sei lontano dal palco. Fin qui tutto ok. C’è dell’altro.

Ci sono dei corridoi di emergenza in cui passa la polizia, e anche coloro che devono recarsi magari in una festa nei paraggi. Infatti basta avere il biglietto per un veglione lì vicino, o la chiave elettronica di un Hotel, e vi lasceranno passare attraverso questi corridoi fino al luogo di arrivo. Qualcuno, infatti, per avvicinarsi al palco, usa delle email false in cui sostiene di essere stato invitato a una festa inesistente nei pressi di Times Square. I poliziotti non hanno interesse a controllare, e fanno passare senza problemi.

La cosa importante per loro è che non vengano bloccati i corridoi di emergenza. Io ho infatti voluto sperimentare questo per voi. Ho detto ai poliziotti che mi trovavo in un Hotel di Times Square, ma che non avevo con me la chiave elettronica, quindi non potevo dimostrare nulla. Volevo testare la loro reazione. Mi facevano passare, bastava essere gentili. Così sono arrivato fino alla 48ima St. e la  7ima Av. Una posizione privilegiata per vedere la famosa palla di Times Square.

Il freddo è il grande problema: bisogna coprirsi bene, visto che si arriva anche sotto zero (l’avevo già detto, vero?).  E alcuni si portano addirittura le coperte. Per il resto si tratta di aspettare, aspettare, aspettare, c’è chi salta le transenne per arrivare a comprare un caffé caldo o una cioccolata, e poi tornare indietro. Ma vale la regola: portatevi tutto quello di cui avete bisogno. E non bevete molto. Non ci sono bagni, quindi resistete. Sì… la mia sensazione è che potrebbe essere organizzato meglio, ma già così la piazza viene presa d’assalto, e ci sono anche regioni di sicurezza che obbligano i poliziotti ad essere severi.

Comunque io consiglio di farlo, almeno una volta nella vita, per godersi la sfera gigante che cala da Time Square, i coriandoli e l’entusiasmo. Ma poi magari andate in qualche locale. La notte è ancora lunga! Un’altra curiosità. A mezzanotte tutti sono impegnati a fare video, sono pochi quelli che si abbracciano e strillano. Lo faranno solo dopo 20 o 30 secondi. L’ultima chicca: non è possibile bere alcolici, neanche spumante, anche se la polizia su questo chiude un occhio. Almeno a Capodanno.

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

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