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10 Consigli per trasferirsi a New York

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Agosto 6 2015

a cura di Michele Cea

Avvocato in Italia e nello Stato di New York

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1 – Visto  – Premesso che ci sono diversi visas e ogni caso ha le proprie peculiarità, non fate l’errore di iscrivervi a un corso d’inglese e chiedere un visto studenti quando in realtà volete venire a cercare lavoro. A meno che non abbiate un conto banca importante (e in tal caso forse potreste considerare un investimento), il visto molto probabilmente vi verrà negato compromettendo le vostre future chanches negli USA. Piuttosto, venite con l’Esta, state 3 mesi e sondate il terreno sul campo. In 90 giorni può succedere di tutte a New York.

2 – Sistemazione – Trovare casa a New York è stressante ed arduo. Prezzi esorbitanti per spazi limitati. Uno Studio (monolocale) a Manhattan parte da $ 1,500 al mese. E spesso sono… bucolocali. A meno che non vi sia Real Estate Broker (agente immobiliare) che lavori per voi, non cercate una sistemazione di lungo periodo su Internet prima di trasferirvi. Il sito piu’ famoso è Craigslist: tanti buoni affari ma anche numerose “sole”. Dovete essere sul posto, vedere l’appartamento, parlare con i roommates, respirare il quartiere. I primi 10 giorni fatevi ospitare da qualcuno o prendete una sistemazione tampone su Airbnb, molto affidabile ma troppo costoso per più di una o due settimane.

3 – Cibo – Siate flessibili e curiosi. A New York ci sono le migliori cucine del mondo. Provatele, la maggior parte sono molto buone. “Vabbe’, ma come faccio senza pasta?” Quante volte si sente questa frase. Si fa, si fa… Rompete gli schemi, cenate alle 18 se vi passa per la testa. I ristoranti aperti. E quando volete una buona cucina italiana, non c’è problema: a New York ci sono decine di ottimi ed autentici ristoranti italiani. L’importante è che non andiate a Little Italy che è solo un’attrazione per turisti (non italiani). Inoltre, seguite i consigli degli italiani che vivono a NY da tempo piuttosto che quelle distorte (chissà perché…) delle guide turistiche.

4 – Lavoro – Ritmi elevatissimi, mediamente più alti di quelli italiani. Parallelamente sono anche più elevati i salari rispetto a quelli italiani. E non di poco. In sede di colloquio, non abbiate paura di chiedere una retribuzione medio-alta. Sparare un numero basso viene considerato come una mancanza di fiducia nei propri mezzi, più che un’apprezzata umiltà.

Per ottenere un colloquio, non dilungatevi in CV di 4-5 pagine con hobbies e descrizioni caratteriali.  Da queste parti si chiama Resume  e  non è più lungo di una pagina: pochi dati personali (non la data di nascita), poi studi, esperienze professionali e qualche altra informazione come licenze professionali e lingue parlate.

Rapporti con colleghi e capi sono meno formali che in Italia ma non dilungatevi in discorsi inutili: parlate di business e di lavoro, lasciate da parte domande personali, le quali potrebbero risultare altamente sgradite ed inficiare i rapporti.

5 – Mentalità – Calatevi nel mindset del newyorkese incasinato. Avete un conoscente che vive a New York da tempo e potrebbe darvi delle “dritte” giuste ed inserirvi in qualche circuito interessante? Non tempestalo di messaggi chiedendo di incontrarvi per un caffé in orari di punta. Fate in modo che sia lui ad indicare un evento o un’occasione alla quale incontrarsi. Non abbiate paura di essere soli e non fingete amicizie con le poche persone che conoscete all’inizio. Il vero newyorkese, che conosce tanti ma è amico di pochi, si sentirà preso in giro o penserà che siete troppo deboli. E vi eviterà. Se invece fate capire di gradire qualche consiglio senza stressare, vi presenterà una marea di persone e di situazioni intriganti.

6 – Networking – Di qualunque settore siate specializzati o qualunque progetto vogliate realizzare, c’è un solo lavoro che va fatto sempre e comunque: networking. Munitevi di business card e stringete quante più mani possibili. La gente è aperta e interessata alle vostre idee (anche in Italia, vero?), non abbiate paura di rischiare. Conoscerete persone dai backgrounds più disparati, farete nuove amicizie mentre state cercando lavoro. E’ la città di tutti e di nessuno. Bisogna prendersela. Morso dopo morso: it’s the big apple…

7 – A tutto campo – Lavoro, divertimento, sport, eventi culturali, ristoranti: non mollate nulla. Ci vuole grande intensità in tutti i momenti della giornata. Tantissime sono le occasioni a disposizione per fare nuove conoscenze professionali, romantiche e di amicizia. Bisogna essere pronti a coglierle e non accontentarsi mai. Raggiunta una meta ce ne è un’altra a disposizione il giorno dopo. Una cosa è certa: non è una città per persone che amano ritmi blandi. In una giornata a New York può succedere di tutto: carpe diem!

8 – Attitude (Arroganza) – Cambiatela. Che siate un bauscia meneghino o un bel pariolino, qua non importa a nessuno. Il bello, il ricco, il colto, l’alternativo: pare che in Italia tutti abbiano un motivo per fare gli altezzosi. Negli USA non funziona così: premesso che se ci provate a New York, vi scottate perché si troverà sempre qualcuno meglio di voi, la maggior parte degli americani sono decisamente easy going and laid back (ovvero abbastanza semplici e alla mano). Anche i pezzi importanti, c.d. big deal guys, trattano tutti alla pari, senza far pesare la loro importanza. Non si vede perché gli europei (in particolare Italiani e Francesi) debbano fare diversamente. Adattatevi e cambiate atteggiamento appunto: prima lo capite, meglio è.

9 – Memento Audere – E’ arrivata l’ora di aprire il cassetto che contiene quel progetto imprenditoriale. L’ambiente è quello giusto per provarci. Ciò non significa che sia facile riuscirci, ma sentirete la fiducia che vi darà quella carica per superare gli ostacoli. Ogni progetto ha qualche buona prospettiva e delle debolezze. Mentre in Italia tendenzialmente si mettono in risalto le ultime,  negli USA e a NY si guarda più alle potenzialità. Ciò non vuol dire  che da queste parti sposeranno i vostri progetti senza vagliarli con attenzione. Ad esempio, non sperate di trovare finanziamenti sulla base della mera fiducia. Preparate un progetto meticoloso: le potenzialità devono essere corroborate da dati tangibili.

Il consiglio è quello di provare un progetto imprenditoriale in maniera parallela ad un altro lavoro stipendiato ed aspettare e verificare se il business decolla. Non è facile conciliare il tutto, le scottature sono dietro l’angolo, ma alla fine…. Yes, you can make it!

10 – Last but not least… Siate newyorkesi, chiedete l’impossibile.

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Piero Armenti

Journalist, Writer, NY Urban Explorer

Scopri i segreti di New York con Piero Armenti: viaggi, storie e avventure nella Grande Mela. Seguimi su Facebook, Instagram, e YouTube per non perderti nulla!

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